Spesso, prima di acquistare un elettrodomestico demandato all’asciugatura del bucato, capita di chiedersi se sia meglio una lavasciuga a condensazione o una lavasciuga a pompa di calore. Ciò accade principalmente perché nel settore della cura della biancheria sono stati fatti enormi passi avanti nel corso del tempo: i motori delle lavatrici e quelli delle asciugatrici sono divenuti sempre più potenti ed efficienti, ma allo stesso tempo anche piccoli e leggeri. Ecco perché oggi, ad una cifra piuttosto accessibile, è possibile portarsi a casa una buona lavasciuga.
Tuttavia, capire quali sono le principali differenze dei modelli presenti in commercio non è sempre facile, e spesso si finisce per operare acquisti poco azzeccati pensando magari di risparmiare su un elettrodomestico che si rivela poi in realtà molto costoso dal punto di vista dei consumi. Per evitare che ciò accada, in questa guida spieghiamo se sia più consigliato scegliere una lavasciuga a condensazione o a pompa di calore, indagando le similitudini e le divergenze tra le due macchine. Seguendo i nostri consigli, potrai così operare un acquisto consapevole e godere di bucati asciutti e profumati senza costi imprevisti o sassate in bolletta.
Differenze tra Lavasciuga a Condensazione e a Pompa di Calore
La lavasciuga è un elettrodomestico di comodità praticamente impareggiabile, in quanto riesce a coniugare in un’unica macchina due funzioni comodissime per prendersi cura del bucato. Proprio come definito dal nome stesso del prodotto, questa macchina può lavare ed asciugare i capi in un solo ciclo, portandoti dall’avere un cumulo di vestiti sporchi ad un insieme di capi puliti, profumati ed asciuttissimi in poche ore.
Come visto, però, esistono sul mercato varie proposte di lavasciuga, delle quali non è sempre facile riconoscere le caratteristiche principali.
La differenza più marcata tra i due modelli di lavasciuga risiede sostanzialmente nel meccanismo di funzionamento coinvolto nell’asciugatura del bucato. Proprio come accadde con le asciugatrici, anche le lavasciuga furono progettate inizialmente con la tecnologia della condensazione, una delle più semplici ed oggi anche economiche da realizzare.
Non a caso, in commercio si possono trovare moltissimi modelli di lavasciuga di questo tipo, spesso apprezzati per via del basso costo e della versatilità anche dal punto di vista delle modalità di scarico dell’acqua e del design semplice, anche se si trovano anche modelli slim.
Le asciugatrici a pompa di calore sono invece più recenti, e spesso sono più costose a parità di prestazioni. La prima grande differenza tra questi due macchinari risiede quindi nella loro tecnologia più o meno avanzata.
Come funziona la lavasciuga a condensazione
Cominciamo con la lavasciuga a condensazione, un modello come preannunciato più semplice dal punto di vista del meccanismo di funzionamento ma ancora molto diffuso in commercio. Come crea il calore che serve per asciugare i vestiti questa macchina? Ebbene, la risposta è molto semplice: al suo interno infatti è presente una resistenza elettrica, la quale una volta che la lavasciuga viene collegata alla corrente ed accesa sulla modalità asciugatrice inizia ad emettere calore.
Quest’ultimo è poi diffuso all’interno del cestello grazie all’azione di una ventola interna. Se però da un lato la semplicità di questo processo può apparire rassicurante, dall’altro c’è da dire che esso si rivela piuttosto svantaggioso dal punto di vista dei consumi. A titolo esemplificativo riportiamo quello che può essere definito un consumo medio di corrente per ogni ciclo di asciugatura, il quale equivale a ben 4 kW/h. Questo valore, ritenuto oggi molto elevato, equivale a costi mensili piuttosto esosi, ed in effetti quasi tutte le lavasciuga a condensazione rientrano all’interno delle classi energetiche B o C.
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Lavasciuga a pompa di calore
Passando alla pompa di calore, è necessario premettere che si tratta di una tecnologia di più recente sviluppo, progettata quindi nell’ottica di contenere i consumi e massimizzare le performance dell’elettrodomestico anche in caso di carichi impegnativi. Non è quindi un caso che rispetto ai 4 kWh richiesti dalle lavasciuga a condensazione, quelli consumati dalla lavasciuga a pompa di calore siano decisamente meno. Ad oggi, moltissimi modelli di questo prodotto consumano a ciclo 1 solo kWh, fattore che li rende decisamente vantaggiosi dal punto di vista dei costi in bolletta.
Diverso però è il budget richiesto per acquistarli, in quanto esso è sovente molto alto rispetto a quello dei modelli a condensazione. Si parla di una differenza di budget richiesto di diverse centinaia di euro, le quali verranno però ripagate dai notevoli risparmi mensili in bolletta.
Ma come mai queste macchine sono più efficienti? Come funziona una pompa di calore? Senza entrare in dettagli troppo approfonditi, possiamo dire che il funzionamento di questa tecnologia è simile a quello dei condizionatori: dentro alla lavasciuga a pompa di calore è presente un motore, il quale acceso fa reagire il circuito frigorifero interno il quale, circolando nel cestello, asciuga i panni.
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Sistema di smaltimento dell’acqua
Se dal punto di vista dei consumi e del meccanismo di funzionamento le lavasciuga esaminate presentano notevoli differenze, c’è da dire che esse tornano simili quando si parla di modalità di smaltimento dell’acqua. In entrambi i modelli potrai infatti trovare o un sistema di scarico o uno a raccolta. Ma che cosa cambia tra uno e l’altro e qual è il più comodo?
Partiamo dalle basi: come facile immaginare, l’acqua che viene fatta evaporare dai vestiti durante l’asciugatura deve in qualche modo fuoriuscire dalla lavasciuga. Per fare fronte a questa necessità, i produttori solitamente adottano le due strategie elencate sopra. Il sistema a raccolta d’acqua, per esempio, consente all’acqua risultante di essere raccolta all’interno di un serbatoio interno alla lavasciuga, che potrai poi estrarre ed utilizzare per alimentare il ferro da stiro o per compiere altre azioni. Il sistema con tubo di scarico invece incanala l’acqua accumulata e la conduce in uno scarico, il quale può essere a muro o diretto dentro un lavandino.
Non esiste necessariamente un sistema migliore dell’altro, ma piuttosto uno più idoneo alla tua abitazione e alle tue necessità. Grazie allo smaltimento tramite raccolta infatti, potrai posizionare la tua lavasciuga in qualunque punto della casa, mentre scegliendo lo scarico tramite tubo dovrai invece preoccuparti di trovare un aggancio adatto alla parete o di avere una vasca o un posto in cui far defluire l’acqua accumulata.
Meglio una lavasciuga a pompa di calore o a condensazione
In conseguenza della nostra analisi possiamo dire che le lavasciuga a pompa di calore sono un investimento più vantaggioso dal punto di vista del contenimento dei consumi energetici, mentre quelle a condensazione permettono di spendere decisamente meno, rivelandosi più costose sul lungo periodo.
Come spesso accade quando si parla di economia domestica, a fare da discrimine troviamo quindi il tipo di uso che vorrai fare della tua lavasciuga: per un uso frequente, i modelli a pompa di calore sono sicuramente i più indicati. Se invece sai già che utilizzerai la funzionalità asciugatura molto raramente, privilegiando quella di lavaggio, allora un modello a condensazione sarà sicuramente più che sufficiente.